Descrizione dell’accaduto
Per descrivervi l’accaduto devo partire da lontano. Ad inizio settimana il mio capo decide di mandarmi per lavoro a Montecatini venerdì e sabato. La decisione mi ha fatto innervosire per alcuni motivi:
- sabato sarebbe stato bel tempo
- sabato non è pagato.
Dopo due giorni tutto sommato interessanti, torno a casa sabato sera, pensando che domenica mattina sarei andato all’aeroclub a volare. La domenica non mi piace andare perché tanto non ci sono gli amici, ma tant’è.
Prendo la mattina con calma perché la meteo non è ottimale, sono stanco, mia moglie ci tiene a fare alcune cose insieme. In più dobbiamo andare all’iper a Savignano a comprare delle cose per la casa. Nella tarda mattinata, sulle 11, decidiamo di partire per l’iper tanto né io, né mia moglie abbiamo voglia di mangiare.
Ho una voglia matta di volare,
il tempo è migliorato, c’è solo un po’ di vento ma la giornata sembra stupenda. Sono in fibrillazione. Chiedo mia moglie che ne pensa se prima passiamo al club e faccio un volo da solo (15 minuti, dai) ma la sua faccia mi fa desistere. Vabbé, penso, tanto è mezzogiorno, andiamo all’iper e poi al club. Glielo dico subito.
Finito con l’iper partiamo per il club ma mi accorgo che le chiavi del club sono nella mia macchina in azienda, dato che per andare via mi era stata data la macchina aziendale. Mi innervosisco e guardo la webcam immediatamente per vedere se c’è qualcuno al club. Ci sono un paio di soci. Bene.
Dopo qualche km mia moglie dice che ha fame e vorrebbe una piadina. Mi fermo dal primo piadinaro, pensando che se la prenda su per mangiarla al club, tanto per far passare il tempo. Invece chiede di mangiare lì. Mi innervosisco nuovamente perché intanto penso che magari i soci stanno per andare via e questi sono preziosi minuti persi per mangiare, cosa che lei aveva detto che non voleva fare. La mia faccia deve avere fatto la differenza perché cambia idea arrabbiandosi e, dirigendosi verso la macchina, inizia a lamentarsi del fatto che nemmeno può mangiare.
In macchina discutiamo. Le dico che secondo me la sua è una reazione ingiusta perché, ben sapendo che dipendevo dai Soci per l’apertura del club, lei mi faceva perdere tempo…ecc ecc, spiegando che ho un’unica passione che non riesco ad esercitare, ecc ecc…
Arriviamo al club. L’hangar del socio è aperto ma loro non ci sono. Arrivano dopo 10 minuti. A questo punto anche mia moglie esce dalla macchina dove era stata rintanata fino al momento, arrabbiata.
Mi faccio aprire la club house, chiedo se ci sono dei problemi se faccio un volo di circa 1 ora e mi si rassicura che non c’è fretta.
Prendo le chiavi dell’hangar e inizio i controlli sull’aereo. Appena accendo il quadro per vedere il livello benzina trovo tutte le utenze accese: strobo, radio, pompa benzina…mi innervosisco pensando come mai l’ultimo socio a volare abbia lasciato tutto acceso.
Inizio a pensare che se ne sia andato via in tutta fretta dopo aver fatto qualcosa di sbagliato.
Faccio i controlli approfonditamente e rifornisco. Tutto ok, a parte un piccolo gioco dello stabilatore, che già avevamo visto con i meccanici il sabato precedente, quando si parlava dell’argomento anche con altri soci.
Mi preparo. Guardo mia moglie che lì da sola e le chiedo se vuole venire con me. Accetta di buon grado, le piace tanto, e così facendo ci tranquillizziamo. Mia moglie incinta viene con me. Riscaldamento, decollo, qualche giro, un touch & go…tutto perfetto, una goduria. Andiamo a vedere se ci sono daini e a cercare di capire quali animali stiano nuotando su uno dei laghi presenti vicino all’aviosuperficie.
Poi mi va di divertirmi un po’ e faccio un mezzo otto lento: entro a 170 km/ora, su il muso, pedale sinistro, coltello in sommità ai 110 - 120 km/ora, giù, rientro livellato a pari quota, 180 km/ora.
A questo punto mi metto livellato verso sud sulla costa.
L’aereo fa un movimento con la coda:
la alza leggermente, si scompone un po’. Normale turbolenza. Un altro paio di virate, volo livellato…l’aereo fa la stessa cosa.
A questo punto ho avuto un brivido freddo. Mi sono convinto che l’aereo avesse dei problemi allo stabilatore, che questo problema potesse essere stato provocato dal mio mezzo otto lento o che forse il socio che aveva volato prima di me aveva fatto qualche manovra sbagliata, o che avesse sbattuto da qualche parte…ecco perché tutte le utenze erano accese, perché era andato via di corsa, come un bambino colpevole…
Per un attimo sono andato in panico: mi sono dovuto concentrare per rimanere lucido e darmi una calmata. Ho puntato verso la pista, girandomi per controllare visivamente i piani di coda per verificare eventuali vibrazioni (che ovviamente non c’erano). Chiamate, circuito, atterraggio prefetto senza alcun problema. Mia moglie non si è accorta di niente. Semplicemente ho fatto solo 20 minuti di volo.
Analisi
Ci sono molte cause per quanto è accaduto.
Personali: sono una persona tendenzialmente ansiosa e prendo il volo con una giusta dose di attenzione.
mia moglie era con me, per di più incinta.
Non mi fido di tutti quelli che volano con i nostri aerei.
Contingenze: ho cercato di volare in un ritaglio di tempo, dopo aver concluso impegni di lavoro e di famiglia.
Ho discusso con mia moglie prima del volo e l’ho presa su all’ultimo momento perché so quanto le piace volare, puro volendo volare da solo.
Non avendo dietro le chiavi del club a causa della missione di lavoro ero vincolato nei tempi alla presenza di altri.
Ho trovato l’aereo non in ordine.
Tutto ciò ha provocato una stato di agitazione e nervosismo che ha portato ad una visione “distorta” della realtà: la leggera turbolenza incontrata.
Perché ve lo racconto?
Vi ho voluto raccontare questo episodio perché io sottovalutavo l’aspetto della tranquillità psicologica prima di andare in volo.
Non pensavo potesse incidere in maniera così determinante, non tanto sulle prestazioni di pilotaggio “tecnico”, ma sulle sensazioni.
Comunque questa cosa mi ha fatto molto pensare.
Giovanni